Comitato Pari Opportunità dell’Università di Genova
Abstract - Com’è possibile rendere le istituzioni responsabili del cambiamento che vogliamo vedere in tema di parità di genere? Innanzitutto, che le istituzioni stesse siano responsabili su questo punto è un’idea tutto sommato recente: nasce dalla strategia chiamata gender mainstreaming che si è sviluppata agli inizi degli anni ’90 nell’ambito degli organismi internazionali e sovranazionali. Si tratta di una strategia che permette a chi prende decisioni (i policymaker) di tenere sempre in adeguata considerazione il problema della disparità di genere e di agire per contrastarla. In questo modo, il gender mainstreaming riconosce le discriminazioni di genere come un problema sistemico: non è colpa delle donne o di singoli individui se permangono disparità di genere, nonostante gli sforzi portati avanti nel corso degli ultimi decenni, ma è responsabilità di tutti, soprattutto delle istituzioni, lottare contro queste discriminazioni.
Come avviene questo processo nel concreto? Tramite la raccolta e il monitoraggio dei dati che fotografano la realtà delle disparità di genere, dove fenomeni complessi vengono ricondotti ai loro elementi essenziali. La realtà delle disparità di genere può essere raccontata attraverso un indicatore che considera, per esempio: il salario medio delle donne, il numero di giorni di assenza e la causa, gli episodi di violenza o di molestie, la presenza di donne ai vertici dell’istituzione e molto altro ancora.
I dati sono uno strumento di conoscenza e di potere: sono uno strumento femminista. Ma i dati da soli non raccontano mai un’unica storia, anzi difficilmente ne raccontano una, siamo noi che li facciamo parlare estraendone una narrazione che sia coerente con i nostri valori e le nostre credenze. Per questo è anche necessario che i dati raccolti siano tanti e diversi, perchè meno dati ci sono, minore è il potere di agire per smentire una certa narrazione, o per monitorare una certa situazione. Quando si chiede alle istituzioni pubbliche di raccogliere dati si sta chiedendo loro di mettere in pratica quell’accountability che è nei principi di buon governo, ma allo stesso tempo si sta agendo una responsabilità collettiva e sociale.
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