Professore ordinario di Filosofia del diritto nel Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Catania, dove insegna anche Biogiuridica. Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Membro del Comitato etico del’ Azienda Ospedaliero universitaria “POLICLINICO – VITTORIO EMANUELE” CATANIA. Tra le più recenti pubblicazioni in tema di bioetica: Biogiurisprudenza
(Torino, 2006), Eutanasie (Torino, 2015).

Intervento

Contraddizioni della salute globale. Mercato globale vs. Giustizia sociale: il prezzo dei farmaci. Mercato globale vs. Giustizia sociale: la mercificazione del corpo. Mercato globale vs. Giustizia sociale: la sperimentazione nei paesi in via di sviluppo.
Biosocialità vs. Cittadinanza biologica: il biopotere. Salute integrale vs. libertà: Mobile Health

Dal 2010 con decreto provinciale nomina ministeriale è Consigliera di parità della Provincia di Imperia e dal dicembre 2016 è nominata Consigliera di Parità della Regione Liguria. In tale ambito, quale responsabile dell’ufficio che è
organismo di garanzia, coordina progetti, eventi ed azioni volte alla promozione della parità e della lotta contro ogni forma di discriminazione. In particolare promuove interventi mirati all’inclusione sociale e alla pari dignità ed opportunità professionale nel rispetto delle differenze di genere.

Intervento
L’articolo 28 del dgls 81/2008 rafforza, anche in Italia, i percorsi intrapresi “per fare salute partendo dal genere”. A questo proposito, per la prima volta, si riconosce nella valutazione dei rischi sul luogo di lavoro anche quelli collegati allo stress lavoro correlato, connesso alle differenze di genere, di età, di provenienza da altri paesi. Nella società odierna il contributo della donna al mondo del lavoro è sempre più rilevante con possibili quadri di disagio, di stress o tensione fisica e possibili ricadute sulla salute: tra i fattori di rischio il sovraccarico materiale e psicologico (dalla casalinga, alla donna con un lavoro esterno, alla donna immigrata con difficoltà di inserimento sociale) può contribuire ad incrementare le patologie di genere femminile. Ecco quindi che oggi sempre più si deve parlare di medicina di genere, universalmente riconosciuta come una branca importante ed essenziale della medicina.

Ha  dapprima  studiato  Sociologia   all'Università di  Urbino.  In  seguito  ha  conseguito la  laurea  in  servizio  Sociale  e  in Pedagogia. Ha insegnato  Sociologia  generale,  Pedagogia  della devianza  ed è attualmente docente di Pedagogia  Sociale all'Università  di  Genova.   Considerato  uno  dei  massimi   esperti  internazionali  della  pedagogia   e  biografia   di  Janusz Korczak,  ha  dedicato  gran  parte  dei  suoi  lavori  al  medico  pedagogista ebreo-polacco. Ha  scritto  oltre  60  saggi  sulla sopravvivenza della dignità umana, partendo  dalle qualità pure del bambino.  I suoi lavori si imparentano alla FILOSOFIA DELLA  CONDIVISIONE in quanto evidenziano uno stretto legame con la decrescita  economica della società,  nei termini di  ricerca  dell'ETICA DELL'ESSENZIALE. "Il  pianeta  condiviso" resta  un  volume  indispensabile per  la  conoscenza dell'oggi  e per la difesa  dell'umana sopravvivenza nella dignità  e nel rispetto.  "La società  pedagogica - dal pesantemente necessario  al benevolmente opportuno" propone  la pedagogia  sociale  quale  studio  per  la  trasformazione individuale e sociale verso la ricerca del ben-essere  contrapposto al ben-avere.  Nella sua opera si coglie il limite della sofferenza  (nero) e si pone alla ricerca  dell'oltrenero, ovvero  il suo superamento (l'esempio  principale  è il dramma  di Janusz  Korczak  e dei suoi  bambini  morti  a Treblinka  nel  1942):  Arkel  delinea  la  possibilità  di  applicazione di  questo  postulato  per  la  vita quotidiana, i problemi  e i disagi  comunemente incontrati,  consapevole che il superamento delle  difficoltà  è sinonimo  di trasformazione e quindi di crescita.

Intervento

Si muoverà  sulle  linee  principali  della  ricerca.  Ovvero,  il bambino  visto  come  nuovo  UOMO  VITRUVIANO (Tempo  e Spazio per l'adulto  e per il bambino).  Quindi,  di seguito:  il ben-essere  e il ben-avere,  proprietà  propria  e proprietà  privata, l'homo  planetarius vs  homo  rapax  (destruens), Etica  dell'essenziale, la  trasformazione quale  superamento del  disagio ("nero" e "oltrenero").

Economista, da quasi vent’anni svolge attività di consulente tecnico presso enti pubblici, Istituti di Ricerca e Università nel settore delle Politiche di genere e Politiche del Lavoro e della Formazione Professionale, quale analista e ricercatrice.

È specializzata nella redazione dei bilanci di genere (ne ha sviluppati oltre 20, tra cui Regione Piemonte e Liguria, Province di Genova, Torino, Roma e Firenze, Alessandria, Prato e dei Comuni di Genova, Arezzo e Rimini) e nello sviluppo di strumenti tecnici per la ricerca sulle tematiche di conciliazione e di pari opportunità.

È componente del Direttivo dell’Istituto Italiano di Bioetica nell’ambito del quale si occupa delle tematiche relative alle politiche di genere e all’economia della cura.

Già assistente  ordinario  di “Filosofia  morale”  all’Università di Genova,  è stato professore  ordinario  di “Storia del pensiero politico”  all’Università di Torino (Facoltà  Scienze  politiche  e poi Dipartimento di Culture,  Politica  e Società).  

Nella stessa facoltà  ha  inoltre  insegnato  “Teorie  e storia  della  democrazia”, “Metodi  e risorse  telematiche per  la  storia  della  idee politiche”  e “Laboratorio di Reti mediali  e telematiche”; vi ha anche  diretto  (2002-2006) il Corso  di Laurea  specialistica “Reti telematiche per applicazioni sociali ed economiche”.

Già ordinaria di Italiano e Storia presso il liceo Virgilio di Milano e comandata a IRRSAE Lombardia, è stata responsabile dei progetti di Educazione Ambientale dell'Istituto anche a livello europeo. Già presidente della Commissione Centrale del CAI, ha partecipato attivamente alla tutela dell'ambiente montano.

Attualmente vice presidente del Comitato internazionale PRO MONT BLANC, dove rappresenta l'Associazione Mountain Welderness Italia nel consiglio di Amministrazione.

Sono laureata  in filosofia,  con master  in bioetica  clinica  e scienze  forensi,  faccio  parte dell'Istituto Italiano  di bioetica  di Genova,   insegno   filosofia   e  storia  al  Liceo  Classico   di  Savona,   dove  conduco   da  anni  un  progetto   bioetica,   sono collaboratrice universitaria.

Alla bioetica  ho dedicato  diversi  articoli,  pubblicati  su varie riviste  specialistiche; ad essa mi sono  dedicata  anche  in qualità  di scrittrice,  promuovendone le riflessioni  in opere  di letteratura  e teatro  (dal  romanzo thriller Neurocrime alle drammaturgie La Strana Malattia  e L'isola delle madri).

Laurea in Storia e Filosofia (Università La Sapienza di Roma), Corso Alta specializzazione in Comunicazione e Marketing del No

Profit, Master in Formazione ed Esperti in Pari Opportunità (Università degli Studi “Roma Tre”). Giornalista professionista, come esperta in comunicazione sociale ha collaborato con testate nazionali, con la Rai e ha seguito uffici stampa del Terzo Settore. Dal 2000 dirige NOIDONNE, periodico storico dei movimenti femminili e femministi fondato nel 1944 e dal 2005  dirige il sito e il settimanale on line NOIDONNE WEEK.

Intervento

Il contributo della comunicazione e dell’informazione alla lettura e alla comprensione delle complessità che attraversano le questioni cruciali del nostro tempo. Giornalismo e social media: il valore delle differenze

Professoressa ordinaria di Bioetica e Filosofia morale, insegna nelle Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha fondato a Genova l’ISTITUTO ITALIANO DI BIOETICA di cui è direttore scientifico ed è membro del COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA

Dirigente  medico  oncologo  al Policlinico Ospedale  San  Martino.  Da circa  20 anni  si occupa  del trattamento medico  di donne  affette  da tumore  della  mammella  ed in particolare  è impegnata  nella  ricerca  clinica  su questo  tipo  di neoplasia essendo coordinatrice di diverse sperimentazioni cliniche ed autrice di decine di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali su questo  tema.  Da quattro  anni è presidente  della sezione  Liguria  dell’Associazione Italiana  di Oncologia Medica (AIOM).

Intervento

Il mio intervento  è previsto  all’interno  della sessione  “Salute  e stili di vita” e quindi,  in veste di oncologo,  non posso che trattare  dei  comportamenti che  possono  aumentare   il  rischio  di  sviluppare   un  tumore  nel  corso  della  nostra  vita.  Mi soffermerò soprattutto  sulle  due abitudini  in assoluto  più pericolose  e cioè l’abitudine al fumo  di sigaretta  e il consumo eccessivo   di  alcool.  L’abitudine  al  fumo  di  sigaretta   è  una  causa  accertata   e  provata  di  numerose   neoplasie   ed  in particolare  del tumore  del polmone,  degli  svariati  tumori  che interessano le alte  vie aeree  e digestive,  del tumore  della vescica  e del tumore  della mammella. Il consumo  eccessivo  di alcool può invece  causare  tumori  al fegato e concorrere  in maniera  significativa con il fumo di sigaretta  nell’insorgenza dei tumori  delle alte vie respiratorie e digestive.Le politiche sanitarie  di un paese  evoluto  dovrebbero mettere  tra gli obiettivi  principali  la strenue  lotta  al diffondersi di queste  due pericolose  abitudini  partendo  proprio dalla popolazione più giovane e quindi più vulnerabile.

Specialista Dermatologo, Professore  a. c. presso la Clinica Dermatologica dell’Università di Genova.  Ai ruoli assistenziali associa  la passione  per la ricerca  e l’insegnamento. L’interesse per gli aspetti  umanistici  della Medicina  l’ha condotta  ad essere  tra i soci  fondatori  della  Società  Italiana  di Dermatologia psicosomatica (1995)  e ad essere  Presidente  di questa Società  dal  2011.  Organizza  ogni  anno  un  Congresso   nazionale  di  psicodermatologia a Genova  coinvolgendo relatori nazionali  e internazionali di spicco.  Ha raccontato  la sofferenza  del Paziente  psoriasico  in un libro “La psoriasi:  un male antico. Viaggio nella malattia della pelle” (Fratelli Frilli Ed 2010).

Intervento

Dermatologia di genere. La dermatologia è disciplina  prodiga di spunti per declinare  la Medicina  di genere. Le differenze nella  struttura  e nella  fisiologia  della  pelle,  l'effetto  degli  ormoni  sessuali,  l'etnia,  il comportamento socioculturale e i fattori  ambientali  possono  interagire  per  determinare le differenze  tra  i due  sessi.  Gli  epidemiologi ci segnalano  che  i maschi  sono  più  frequentemente affetti  da  malattie  infettive  e da  pre-cancerosi; mentre  le donne  sono  più  sensibili  ai problemi  psicosomatici, ai disturbi  pigmentari, a patologie  dei capelli,  e soprattutto  alle malattie  autoimmune e allergiche. L’utilizzo  da parte  del Dermatologo di farmaci  potenzialmente teratogeni  crea una forte  discrepanza tra la possibilità  di curare  un maschio  rispetto  ad una femmina.  L’impatto  di   alcune  malattie  cutanee  ha valenza  completamente diversa  in funzione  del  sesso  di  appartenenza, basti  pensare  all’alopecia androgenetica: segno  di  virilità  nell’uomo, elemento  di confusione di identità di genere e danno imponente  dell’immagine corporea  nella donna.

Di  natali  Genovesi   ma  di  animo  ramingo,   ho  vissuto  a  Bologna,   Roma  e  Barcellona  dove  ho  studiato,   lavorato   e approfondito le tematiche  degli eventi,  della comunicazione e della sostenibilità. Ad oggi sono il direttore  internazionale del progetto  Posidonia  Green Project che include  una piccola agenzia  di eventi sostenibili, tre festival  in Italia e in Spagna e attività di sensibilizzazione per adulti e bambini durante tutto l’anno.

Intervento

Il  Posidonia   Green  Festival   è  un  EcoFestival internazionale  di  Arte,  Natura  e  Sviluppo   Sostenibile. Uno  spazio  di diffusione  delle conoscenze e delle pratiche  che favoriscono la difesa dell’ambiente naturale  costiero  e, allo stesso tempo, un’opportunità per lo sviluppo  sostenibile, culturale  e turistico.  Un laboratorio di soluzioni  sostenibili  che crea un ambito di  sperimentazione, riflessione   e  promozione che  connette  in  modo  innovativo   i  mondi  dell’ecologia, dello  sviluppo sostenibile  dell’arte.  Nell'intervento parleremo  di quanto la creazione  di un immaginario influenzi  le nostre scelte e quanto lo storytelling sia importante per generare  un cambio verso un futuro sostenibile. Arte, Cultura, Istruzione  e Conservazione dell'Ambiente come un connubio  perfetto verso un pianeta sostenibile.

Dottore  Magistrale   in  Scienze  Infermieristiche, Master  Advanced   in  Programmazione Neuro  Linguistica, Counsellor, Componente Comitato  Etico Ligure, Segretario  Generale  e Legale Rappresentante dell’Istituto Italiano di Bioetica

Professore   ordinario   di  diritto  costituzionale  comparato   all’Università di  Trento,  dove  è  responsabile scientifico   del progetto  BioDiritto. È componente del Comitato  Nazionale  per la Bioetica  e editor-in-chief del BioLaw  Journal.  Ha svolto attività  di ricerca  e di insegnamento negli Stati Uniti, in Canada,  Francia,  Regno Unito e Spagna.  Ha pubblicato  oltre 100 lavori in materia di diritto costituzionale e di biodiritto  fra cui Introduzione al biodiritto  e 21st  Century BioLaw:  a proposal.

Intervento

Tratterà  delle criticità  che si incontrano  in tutti gli Stati (come  l’Italia)  che, da un lato, riconoscono il diritto  di rifiutare  i trattamenti sanitari,  ma, dall’altro,  vietano  l’assistenza al suicidio.  La narrazione  delle storie di Gloria Taylor (Canada),  di Daniel  James  (Inghilterra) e di Fabiano  Antoniani  (Italia)  consentirà  di mettere  in luce  le contraddizioni presenti  negli ordinamenti che negano alle persone consapevoli e capaci il diritto di gestire le fasi finali della propria esistenza.

Medico veterinario comportamentali sta. Direttore sanitario del Centro "Martin Buber", nonché dell'oasi felina e canina della LNDC Genova, Direttore Scientifico nazionale della LNDC e vice presidente AVDA.

Intervento

Il suo intervento analizzerà l'annosa questione della sperimentazione animale.

Professore  Associato  in  Bioetica  presso  l’Università  degli  Studi  di  Genova,  Facoltà  di  Medicina  e  Chirurgia  di  Genova. Componente della Consulta Deontologica Nazionale, FNOMCeO. Componente della Commissione di Bioetica dell’Ordine dei Medici di Imperia. Componente del Direttivo dell’Istituto Italiano di Bioetica della Liguria. È stata componente del Comitato Etico sul benessere degli animali, I.R.C.C.S. Azienda Ospedaliera Universitaria-San Martino-IST dal 2003 al 2014.

Intervento

Saranno descritti i risultati di una ricerca condotta tra studenti appartenenti alla Scuola di Medicina e Chirurgia di Genova e alle Facoltà di Veterinaria di Torino e di Parma in merito alla conoscenza della obiezione di ricerca alla sperimentazione animale e alla conoscenza delle tematiche di etica animale. Responsabili della ricerca: prof.Ilaria Baldelli; Rosagemma Ciliberti - Ilaria Baldelli, M.D., Ph.D. Ricercatore di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Integrate, Università degli Studi di Genova, Unità di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Ospedale Policlinico San Martino, Genova.

Oltre  alle lauree  magistrali  in Scienze  della  Politica  e in Scienze  dell’Economia, ha conseguito, presso  l’Università del Salento,  il titolo di Dottore  di Ricerca  sul tema Diritto,  Economia  e Bioetica  ambientale. Nel medesimo  Ateneo,  svolge  il ruolo  di Cultore  di Bioetica.  Ha maturato  esperienza  in qualità  di Dirigente  Amministrativo in enti pubblici  e privati.  È membro  AIEAR (Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse naturali).

Intervento

Nell’ambito del  rapporto  diritto-ambiente la  rottura  dell’equilibrio uomo-ambiente, ha  contribuito all’articolazione del dibattito  in  tre  differenti  approcci:  1)  diritti  dell’ambiente; 2)  diritto  dell’ambiente; 3)  diritto  all’ambiente. Inoltre,  in questo  scenario,  le generazioni future hanno assunto  un posto peculiare  nell’ambito dei nuovi soggetti  di diritto.  Tuttavia, in  assenza   di  norme  di  rango  costituzionale,  attualmente  il  Testo  Unico  Ambientale  (D.  Lgs.  152/2006)   è  l’unico strumento  per  cercare  di  ristabilire  il corretto  equilibrio  uomo-ambiente. A  tal  fine,  al  suo  interno,  particolare   rilievo assumono   quattro  principi:   1)sviluppo   sostenibile; 2)  chi  inquina  paga;  3)  prevenzione; 4)  precauzione. La  corretta applicazione e l’utilizzo  delle  tecnologie  informatiche si rivelano  uno straordinario strumento  per garantire  una crescita economica ecosostenibile e un mezzo per combattere gli eco-reati.

Direttore  del Rehab Technology Lab dell’Istituto Italiano di Tecnologia, un laboratorio di trasferimento tecnologico creato da  IIT  e INAIL   per  lo  sviluppo   di  nuovi   dispositivi   protesici,   ortesici   e  riabilitativi  ad  alto  impatto   tecnologico. Lorenzo  è  anche  responsabile dell'area  Innovazione e  Sviluppo  del  Trasferimento Tecnologico dell'IIT,  e  dal  2013  è professore   contratto   all'Università  di Genova   -  Facoltà  di  Economia   -  in  Innovazione  e  Trasferimento Tecnologico. Lorenzo  è laureato in Fisica ed ha un dottorato  di ricerca in Robotica,  entrambi  conseguiti  all’Università di Genova. Intervento

La robotica  sta introducendo nuovi e rivoluzionari modi di fare riabilitazione, già ora attraverso  le prime macchine  per uso clinico  e personale,  come  esoscheletri per  pazienti  con  lesioni  al midollo  spinale  o al cervello,  nel  futuro  attraverso  le neuroprotesi, dispositivi  impiantabili in  grado  di  sostituire  o ripristinare la  funzione  di  aree  de  cervello  e del  sistema nervoso centrale.

Il bacino di potenziali  beneficiari  è enorme  e in costante  crescita,  anche a causa dell’invecchiamento della popolazione: in Europa  ci sono circa 300.000  persone  con lesioni al midollo  spinale e 11.000 nuovi pazienti  ogni anno, in USA 12.500.  A questi si aggiungono circa 8.700 casi di ictus fra Europa ed USA.

In questo ambito si inserisce  la collaborazione tra l’Istituto  Italiano di Tecnologia (IIT) e INAIL che nel 2013 dà origine al Rehab Technologies Lab di IIT, un laboratorio finalizzato  a trasformare le tecnologie  robotiche  di avanguardia in prodotti industriali  ad alta tecnologia  nell’ambito della protesica  e della riabilitazione, che siano  in grado  di migliorare  la qualità della vita dei pazienti,  superando  barriere  fisiche  e culturali.  Il goal è sviluppare  tecnologie  e dispositivi  “Made  in Italy” che siano più sostenibili  sia per il Sistema Sanitario  Nazionale, sia per i pazienti.

Dottore  Magistrale   in  Scienze   Pedagogiche.  Membro   dell’Istituto Italiano  di  Bioetica   e  membro   della  commissione scientifica   dell’Ecoistituto  Re-Ge.   Autrice   del  libro,   “Disastro   Eternit,   Casale   Monferrato:  da  città  dell’amianto  a esperienza  di mobilitazione collettiva”  presso  la Società  Editoriale  Arpanet.  Attualmente frequenta  un Master  biennale  in Pedagogia  clinica Presso l’Istituto  Psicopedagogie con sede a Milano.

Intervento

L’inquinamento, causato  dalla  disseminazione di sostanze  nocive,  contamina  gli ambienti  in cui viviamo  determinando malattie  di origine  ambientale. Tra le innumerevoli sostanze  inquinanti  è presente  l’amianto.  Secondo  l’OMS si calcolano ogni anno 112mila  decessi causati da malattie  amianto  correlate,  si stima che in Europa più di 300mila  cittadini  moriranno entro il 2030 a causa dell’amianto e che questa tragedia  potrebbe  interessare  10 milioni di persone  nel mondo nei prossimi

20 anni.  A Casale  Monferrato le vittime  sono  oltre  2000  (molte  le morti  non  censite).  Casale  – che  oggi  è la città  più bonificata  d’Italia   ha lottato contro l’amianto  ottenendo  una legge che vieta l’amianto  in Italia; è simbolo  mondiale  della battaglia  per  la salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo. Purtroppo  il mesotelioma pleurico,  una  delle  malattie  amianto correlate  per le quali non esiste cura, ha una latenza di oltre trent'anni  e tante persone dovranno  ancora morirne

Direttore,  dal 2002, del Dipartimento di Cardiologia dell'Azienda Sanitaria  Locale  3 "Genovese". Laureato  in Medicina  e Chirurgia  presso  l'Università di Genova,  dove  ha conseguito la specializzazione in Cardiologia dopo  un anno  di attività come ricercatore  presso l'Istituto Accademico Thoraxcenter di Rotterdam. Autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste cardiologiche internazionali. Membro dell'attuale Consiglio  Direttivo  dell'Associazione Nazionale  Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO).

Intervento

La gestione  delle diverse  patologie  cardiovascolari deve tener conto di differenze  tra uomo e donna nella epidemiologia e fisiopatologia delle cardiopatie e nella loro manifestazioni clinica;  tali differenze  si esprimono  anche a livello degli effetti dei trattamenti messi in atto e, di  congruenza, sull'esito  di tali trattamenti. Tali differenza  derivano  da una diversità  biologica  tra uomo  e donna  (differenze legate  al sesso)  ma anche  da fenomeni socio-culturali che influenzano il comportamento, la esposizione a fattori ambientali, l'alimentazione e lo stile di vita (differenze legate al genere).  Le società scientifiche cardiologiche, rappresentate in primo luogo in Italia dall'Associazione Nazionale   dei  Medici  Cardiologi   Ospedalieri,  devono   quindi  promuovere  un'appropriata  "cardiologia  di  genere"   sia nell'ambito degli operatori  e istituzioni  sanitarie  che nella popolazione.

Docente  di ruolo  nella  scuola  pubblica,  è dottore  di ricerca    in Filosofia.  è cultore  della  materia  presso  la cattedra  di Filosofia  Morale  e Bioetica  dell’Università degli Studi di Genova.  Ha conseguito un Diploma  Master II livello in Bioetica Clinica  e Scienze  Forensi;  si è laureata  in Materie  Letterarie  e in Scienze  dell’educazione, è autrice  di diversi  articoli inerenti tematiche  relative alla Bioetica,  in particolare  all’etica della cura, pubblicati  su riviste di settore

Vive nel cuore storico di Genova. Biblista e scrittore, è specializzato in Teologia Biblica, Scienze Bibliche e Archeologia con studi a Genova, Verona, Milano e Gerusalemme, dove ha studiato lingue orientali bibliche (ebraico, aramaico, aramaico targumico e greco ellenistico). Pubblicista del Fatto Quotidiano, la Repubblica e MicroMega, ha pubblicato sei libri (saggistica ed esegesi) e il romanzo Habemus Papam (Editoriale Adelfi 1999 e Gabrielli Editori 2012 con cui ha anticipato di 13 anni l’arrivo di Papa Francesco).

Intervento

Il bene salute. Il concetto di salute come bene, nella Bibbia non è mai un valore individuale, ma una prospettiva estesa al gruppo (clan/tribù), all’ambiente circostante e in generale alla terra come preparazione del futuro. Non a casa in ebraico «salute» è connessa con «salvezza» che è il nome proprio del «Messia», colui che porta la salute/salvezza che è già qui, ma non è ancora realizzata

perché si compirà nel futuro. Vi è qui una visione modernissima della responsabilità integenerazionale perché il futuro è concepito

nel passato e consegnato attraverso il presente. Il genere umano (Àdam) ha la stessa origine fisica e semantica della terra (ademàh) per cui la loro sorte è reciproca solo in una assunzione di cura vicendevole. Prendersi cura della terra nella sua accezione più ampia è curare la salute come bene-essere della persona e del genere umano nel suo complesso. Nessuno si può salvare da solo, ma la salvezza è possibile solo insieme (cf SCUOLA DI BARBIANA/DON LORENZO MILANI, Lettera a una professoressa, LEF, Firenze [s.d.,14).

Medico  Veterinario - Direttore  Sanitario  Istituto  Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte  Liguria  e Valle  d'Aosta.  Già Professore  a contratto  presso  l'Università di Genova;  ha condotto  negli  ultimi  anni  il Centro  di Referenza  Nazionale  di Oncologia  Veterinaria Comparata di Genova.

Intervento

Vivere  con gli animali?  Ecco perché  fa bene alla salute.  Vivere  con un animale  da compagnia, un cane o un gatto ma anche  un pappagallo e coniglio,  favorisce  il benessere  e la buona  qualità  della vita di chi li possiede.  In particolare  per i bambini  e  gli  adolescenti sono  stati  dimostrati   degli  importanti   benefici  in  termini  di  responsabilità, compassione ed empatia.  Oltre  agli  evidenti  benefici  emotivi,  sono  altrettanto  importanti  i benefici  sulla  salute.  Vivere  con  un animale infatti  stimola  e rinforza  il sistema  immunitario, soprattutto  dei più piccoli,  nella  lotta  contro  le infezioni  e diminuisce pertanto  le possibilità, da parte di questa delicata  fascia della popolazione, di ammalarsi. E’ stato recentemente dimostrato che  ad  esempio,  i  bambini  cresciuti  con  cani  durante  il  primo  anno  di  vita  hanno  il  44%  di  probabilità in  meno  di sviluppare  infezioni  all'orecchio e il 29% di probabilità in meno  di dover  usare  antibiotici  durante  il primo  anno di vita. Grazie  al continuo  contatto  con gli animali,  inoltre  si hanno  meno  probabilità di sviluppare  malattie  molto  comuni  e in alcuni casi gravi come l’asma infantile  e le allergie.

Psicologa  clinica, psicoterapeuta, responsabile sezione di La Spezia dell’Istituto Italiano di Bioetica.

Intervento

Vari  ambiti  in  cui  lo  stile  di  vita  fa  la  differenza  rispetto  alla  qualità  della  vita.  Alimentazione e  sport,  implicazioni negative  dell'uso  di sostanze  come il fumo e l’alcool.  Vedremo  come gli stili di vita influenzano il percorso  di persone  con Alzheimer   e Parkinson.  Ci sarà anche un’escursione nel mondo affascinante della roboetica.

Ricercatrice in ambito  educativo  per il settore  artistico  ed espressivo. Collabora  con enti pubblici  e associazioni di ricerca nazionali  ed  internazionali. Formatrice per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze personali  e sociali. Giornalista  pubblicista,  critica   d'arte,   scrittrice   di  articoli   e  libri  per  la  promozione  dei  processi   di  partecipazione democratica. Ha ricevuto nel 2011 l'onorificenza di Cavaliere  al Merito della Repubblica Italiana.

Interventi

Presentazione del  lavoro  artistico  in  mostra  a  Villa  Durazzo.  Dialogo  con  gli  artisti  che  si  raccontano e  raccontano. Laboratori  di improvvisazione artistica sperimentale condotti con Mauro Martin.

Medico  Veterinario, ricercatore   presso  il  Dipartimento di  Scienze  Veterinarie della  Università   di  Pisa  dove  insegna Etologia  e Benessere  animale  e lineamenti  di Educazione cinofila.  Specialista europeo  in Animal  Welfare  e Behavioral Medicine.

Direttore  del Master in Etologia  clinica veterinaria.

Intervento

Saranno  analizzate  le conoscenze attuali  relative  alle capacità  cognitive  del cane  e come  queste  si possano  riflettere  sul nostro rapporto  con questo animale.  Una miglior conoscenza è alla base di ogni rapporto  etico.

Conoscere  i bisogni  dell’altro,  comprendere il suo modo di comunicare permette  di poter entrare  in relazione  con esso in modo  più  profondo  e rispettoso.   L’applicazione di  queste  ricerche  al  rapporto  concreto  della  persona  con  il  cane,  ha permesso  di sviluppare  nuovi  metodi  di addestramento e di aumentare  la profondità  della  nostra  relazione  con  questo animale.

Laurea in Medicina e Chirurgia e specializzato in Oncologia (1983), Igiene e Medicina Preventiva con orientamento in Sanità

Pubblica (1987) presso UNIGE.  Post Doctoral Fellowship in Environmental Health Sciences, Occupational  Health Division,  Johns Hopkins University (Baltimora, USA 1988-90); ha completato studi in epidemiologia, biostatistica, medicina del lavoro,  biologia molecolare ed oncologia: Istituto Superiore di Sanità, ISS;   International Agency for the Research on Cancer, IARC, F; Johns

Hopkins University, School of Hygiene and Public Health, JHU, Baltimora, USA. Dal 1980 è epidemiologo dei tumori presso l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova (IST); dal 1986 è stato assistente medico e dal 1987 è dirigente medico nel Dipartimento di terapie oncologiche Integrate, servizio di Epidemiologia dell’IRCCS Policlinico San Martino (IST) di Genova. Dal 1994 dirige il registro Mesoteliomi della regione Liguria. Conduce studi di epidemiologia descrittiva, eziologica ed analitica in campo ambientale ed occupazionale. Ha condotto a livello nazionale ed internazionale numerosi studi ed è stato consulente di vari organismi pubblici.

Intervento

Sarà prevalentemente di tipo epidemiologico è si focalizzerà su alcuni aspetti: riduzione dell'aspettativa di vita SANA in Italia dal 2004  ad  oggi  come  documentato  da  Eurostat  (2017);  mancanza  di  Etica  nell'aver  (deliberatamente?)  omesso  di  prevedere, evidenziare e correggere questo crollo della salute pubblica; inaccettabili differenze di genere e socio-economiche nel campo della salute collettiva; esclusione della Prevenzione Primaria dal percorso che unisce Salute e Sanità (costosa ed inefficace); innovativa esperienza maturata a Genova grazie alle collaborazioni locali come Medici per l'Ambiente (ISDE), IRCCS policlinico San Martino,

Comune di Genova, Istituto Italiano di Bioetica, Facoltà della Formazione UNIGE,  ecc. sull'individuazione delle diseguaglianze ambientali e di genere  registrabili a Genova ed a Taranto.

Ordinario  di Filosofia  morale (Università di Messina),  componente del Comitato  Nazionale  per la Bioetica  e della Sezione Sicilia dell’Istituto Italiano  di Bioetica.  Tra le sue pubblicazioni: Tra autonomia  e responsabilità, Rubbettino 2000; Vulnerabilità e cura, ivi 2008; per Rubbettino le curatele Il bene salute, 2011 e Vedere la disabilità,  2014, Donne, bioetica e cittadinanza, 2017. Intervento

Sguardi  di donne sulla maternità  surrogata.  Antica  pratica  sociale,  la maternità  surrogata,  ha da sempre  messo  in crisi

la figura  della madre,  sdoppiandola tra   madre  intenzionale o sociale  e madre  gestante,  e riconducendo a mero momento biologico  la gravidanza. Il passaggio  attraverso  le tecniche  di fecondazione in vitro,  consente  un’ulteriore deflagrazione della figura materna:  dal momento  che la  madre gestante  può non essere anche madre genetica,  si avranno non due, ma tre madri. Cosa significa  tutto questo dal punto di vista etico? Quali conseguenze possiamo  attenderci  da una legalizzazione di tale pratica,  già presente  in alcune  parti del mondo?  Questi  interrogativi verranno  posti, distinguendo tra la forma a titolo oneroso  e  quella  a  titolo  gratuito,   attraverso   alcune  voci  di  donne  che  hanno  preso  posizione   in  merito,  dedicando particolare  attenzione  al dibattito  italiano.

Associate  Professor  of Organic  Chemistry  at the University  of Turin,  Italy.  

She received  a PhD  in Chemistry  from  the University  of Miami,  USA  and     carried  out postdoctoral research at Trinity  College  Dublin  (TCD),  Ireland  and at the University  of Trieste,  Italy. She worked  as Research  Assistant  Professor  in the School of Chemistry  at TCD from 2007 to In September 2013 she established the Nano Carbon Materials  lab at the Istituto  Italiano  di Tecnologia (IIT) where she run an interdisciplinary research  group.  

Her research  interests  are on the design,  synthesis,  and characterization of a wide range of carbon nano materials  for applications in smart and responsive  bio-related nanotechnologies.

Già ordinario  di Antropologia presso l’Università degli Studi di Genova,  è titolare della Cattedra  UNESCO  “Antropologia della salute – Biosfera  e sistemi  di cura” e curatore  del Museo  di Etnomedicina A. Scarpa.  Inoltre  è Vice-Presidente della Société   Européenne  d'Ethnopharmacologie,  Strasburgo;  Expert   Adviser   dalla   Chinese   University   of  Hong   Kong; Professore  Onorario  della Universidad Cientifica  del Sur, Lima (Perù);  Presidente  dell’Observatoire Hommes  et Milieux del CNRS, Parigi.

Intervento

Ottalogo  della buona  salute L’inedita  situazione  demografica che ci troviamo  oggi ad affrontare  fa sì che non abbiamo alcuna  esperienza  storica  delle “popolazioni che invecchiano” e che le relative  politiche  devono  essere prese “alla cieca”. Si tratta pertanto d’un esercizio  di prospettiva tanto più difficile da realizzare  in quanto deve coinvolgere il lungo termine e che occorre  rifuggire  dalla  doppia  tentazione  di ricreare  un passato  fossile  e d’anticipare un futuro  morto.  Sfogliando i trattati  di gerontologia e geriatria  dell’ultimo secolo  vengono  estrapolati  i pochi elementi  comuni  che i differenti  studiosi hanno evidenziato al fine di promuovere un invecchiamento attivo. Da qui l’ottalogo  che viene proposto.

Originario del Peru. Ha conseguito il Dottorato in Teologia (università di Strasburgo, Francia), la laurea in Filosofia (università di Strasburgo, Francia) e la laurea in Medicina (Firenze). È stato Visiting Researcher nelle università di Tubinga (Germania) e Loma Linda (California, U.S.A.).
E’ pastore della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno. E' stato decano della facoltà avventista di teologia di Firenze dove da 18 anni è professore ordinario e coordinatore del dipartimento di teologia sistematica e anche titolare delle materie di bioetica e teologia della salute. E' direttore del CECSUR (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose). Scrive in varie riviste internazionale (Spectrum) e fa parte di vari comitati internazionali fra cui APF (Adventist Peace Fellowship).

Intervento

La crisi ambientale in corso ha una lunga genesi che non è sempre facile articolare. Imputati maggiori di questa crisi sono la tecnica, la scienza, la moderna antropologia prometeica e consumistica. La religione cristiana si è presentata estranea a questo e casomai come parte della soluzione. Il cristianesimo ha però maggiori responsabilità di quelle ammesse non solo perché questa crisi nasce nei paesi di forte tradizione cristiana e non altrove. Ma anche perché il centro del suo messaggio, la descrizione di Dio stesso, subisce ad un certo punto una svolta. Dio non è più descritto prioritariamente come "amore" ma tramite la grandezza della sua "volontà". Questo spostamento teologico tutto moderno probabilmente getta le basi per una intesa implicita con la cultura della crescita e del progresso indefinito che è in atto e che descrive l'essere umano appunto come una volontà inarrestabile e che semplicemente ha bisogno di programmarsi e stabilire chiaramente i suoi traguardi. Per arrestare e rovesciare quindi la crisi ambientali oggi, abbiamo bisogno anche di rovesciare l'articolazione attuale della teologia cristiana. È questo possibile? È possibile leggere la Bibbia diversamente? La metanoia, (rinnovamento, conversione del pensiero) che la teologia impone da sempre all'uomo, alla cultura o alla società, questa volta deve applicarla a se stessa.

Presidente Associazione Gigi Ghirotti di Genova organizzazione non lucrativa per l’assistenza domiciliare e in hospice di malati in necessità di cure palliative. L’attività prevalente è per malati oncologici ma nel corso del tempo l’assistenza è stata estesa a malati affetti da altre gravi patologie che evolvono verso il termine della vita.

Intervento

In apertura si evidenzia la crescente incidenza di malattie croniche quale causa prevalente di morte con un percorso di malattia che copre un arco di tempo decisamente più lungo rispetto ai tanti secoli che hanno preceduto l’attuale e quello appena trascorso. Contemporaneamente la morte avviene in grande prevalenza in istituzioni di ricovero sotto la competenza e responsabilità medico sanitaria, ove sono ridotti gli spazi si autodeterminazione della persona malata. In questo contesto si pone la richiesta sempre più pressante di una legge che dia la possibilità di scelta delle cure di fine vita alla persona che in piena coscienza e consapevolezza decida di sottoscrivere una dichiarazione anticipata di trattamento. Seguono alcune considerazioni critiche sul testo di legge approvato dalla Camera dei Deputati nel giugno scorso.

Dottore di ricerca in Filosofia, collabora con l’Università di Genova, Facoltà di Lettere e Filosofia, con la Cattedra di Storia del pensiero scientifico e di Storia del pensiero medico e biologico. Nel 2007 ha tenuto a contratto il II modulo del corso di Storia del pensiero medico e biologico. I campi di interesse riguardano principalmente la Storia delle idee e la Bioetica.

Fa parte del Comitato Scientifico e del Comitato di Redazione della rivista “Anthropos&Iatria. Rivista Italiana di Studi e Ricerche sulle Medicine Antropologiche”. Ha collaborato e collabora con le Riviste “Abstracta”, “Nuova Secondaria Superiore”, “Scuola e didattica”, “Anthropos&Iatria” e con le Case Editrici: Bramante, ECIG, La Scuola, Librex, ERGA, Mimesis, De Ferrari, Nova Scripta, Aracne, Castel Negrino. Intervento Una sintetica panoramica storica della relazione fra teorie mediche e alimentazione, con l’intento sia di illustrare come il medico eserciti un controllo sulla scienza della cucina e dell’alimentazione, sia come pur evolvendosi il bagaglio di
conoscenze in campo medico lo schema di controllo continui a conservare caratteri costanti.

Già Direttore Chirurgia Senologica, Ospedale di Piacenza. Ora Senior Consultant, Breast Unit, Ospedale S. Giuseppe,Milano. Specializzato in Chirurgia. Laureato in Filosofia. Autore di oltre 80 pubblicazioni scientifiche. Docente a contrattonella Scuola di Specializzazione in Chirurgia, Università di Parma. Autore di 13 volumi a uso universitario, 4 saggi contaglio filosofico e 1 romanzo. Membro del Consiglio del Collegio Italiano Senologi. Fondatore di Armonia, associazioneonlus per la lotta contro i tumori al seno. Presidente Sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano di Bioetica.

Intervento

Nell’ultimo mezzo secolo la medicina è stata attraversata da almeno tre grandi rivoluzioni. Dapprima la rivoluzionebioetica, sulla spinta di straordinari progressi tecnologici che hanno però alimentato dibattiti e interrogativi sulla lorolegittimità morale. Quindi la rivoluzione copernicana che ha tolto il medico dal centro dell’universo sanitario persostituirlo con il malato e conferirgli la piena autonomia e autodeterminazione in tema di scelte per la salute, non senzaperò aver alimentato resistenze, neutralità o indifferenza ostile. Da ultimo la rivoluzione più recente, della quale non tuttigli attori che operano nella galassia sanitaria sembrano aver mostrato piena contezza: la sostituzione del vocabolo“malato” con il termine “persona malata”. Un’impercettibile sottigliezza semantica, ma in realtà una radicale innovazioneculturale che ha aperto le porte alla medicina della persona e alla necessità di rivedere i percorsi formativi degli operatorisanitari e delle dirigenze politico-amministrative.

Docente di Etica Sociale ed Etica della Comunicazione (Università di Genova); membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Sociali; Direttore International Research Office for Bioethics Education (European Centre for Bioethics and Quality of Life - UNESCO Chair in Bioethics).

Ha pubblicato saggi e curato volumi su temi di etica, bioetica, filosofia politica. È autore delle monografie: Bioetica e tolleranza (2000); Locke e il costituzionalismo (2004); Kultur, Zivilisation, Decivilization (2008); Bios e Polis (2012)

Psicologa psicoterapeuta, psicologa clinica e delle emergenze. Master in Bioetica presso università Regina Apostolorum Roma e Presidente APTEBA. Presidente Sezione Liguria dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici.
Membro del Direttivo del Circolo Culturale Fons Gemina di Rapallo. Membro dell’IIB. Intervento Negli IAA vanno adottate modalità educative che rispettino il gatto co-terapeuta e co-protagonista. Saranno esaminate le caratteristiche che rendono il gatto idoneo a questo ruolo. Affinché l’azione terapeutica si sviluppi con successo, occorre un rapporto beneficiale per entrambi: gatto e fruitore, relazione correttamente impostata. Un pet non è un farmaco miracoloso, ma un soggetto relazionale che richiede un preciso impegno di reciproca conoscenza ed un congruo tempo di familiarizzazione, dal momento che il gatto ha una personalità psicologica, caratteriale e comportamentale ricca di sfaccettature che vanno comprese e apprese. Analisi delle fasi del percorso terapeutico, quando è indicato o controindicato.

Professore associato presso l’università del Salento. Si interessa del pensiero filosofico e scientifico moderno, di biblioteconomia e di bibliografia. È presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica, sezione romana.

Intervento

Ambiente, salute, stili di vita in Gesù di Nazareth. Nei detti e nella vita di Gesù di Nazareth così come risultano dai Vangeli canonici manca un discorso sulla natura in quanto ambiente in cui si svolge la vita dell’uomo. Gesù facendo propri la legge e i profeti ha un concezione creaturale della natura e qua e là fa riferimento alla preoccupazione del Padre nei confronti delle creature non umane come uccelli e piante e fiori. Ma, il suo discorso prescinde del tutto da una riflessione sui rapporti tra l’uomo e l’ambiente.

Tutt’altro è il discorso sugli stili di vita, anzi il suo messaggio, che può essere letto a vari livelli, anche a prescindere da un discorso più propriamente teologico, contiene alcuni interessanti considerazioni in proposito. In particolare Mt. 15,11: «Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!». Un bel testo inattuale che può servire da provocazione.

Specialista in Medicina Interna e Ematologia Generale, Medico di famiglia. Presidente provinciale Genova della Società Italiana Medicina Generale (SIMG), consigliere e referente Commissione Pari Opportunità dell'Ordine professionale dei Medici di Genova (OMCeOGe), Tutor formativo e docente al triennio di formazione per la Medicina generale. Da circa 10 anni si occupa della promozione e diffusione della "cultura di genere" in ambito sanitario, di violenza domestica e di fragilità.

Intervento

Il Medico di famiglia spesso è il primo contatto della popolazione sana o ammalata con il mondo della Sanità. A lui spetta il compito di promozione della salute oltre che di trattamento e cure: pregiudizi legati ad una vecchia cultura che non prevede una "tipizzazione" di genere rischiano di rendere non idonei i suoi atti. La non conoscenza della Medicina di genere, l'inadeguata formazione universitaria, la mancanza di sperimentazioni farmacologiche e studi clinici, nonostante gli accorati richiami dell'OMS, rischiano di rendere vana l'azione di prevenzione e cure di patologie ad alto impatto sociale quali malattie cardiovascolari o l'osteoporosi. Sintomi d’esordio, procedure diagnostiche e trattamenti possono differire tra i due generi. La Medicina di genere è la scienza che studia l’influenza del SESSO (accezione biologica) e del GENERE (accezione sociale) sulla fisiologia, fisiopatologia e clinica di tutte le malattie per giungere a decisioni terapeutiche basate sull’evidenza sia nell’uomo che nella donna. La Medicina di genere NON è la medicina della donna anche se la maggior inappropiatezza riguarda il genere femminile.

La ministra Lorenzin si è recentemente espressa, durante la II Giornata Nazionale della Salute della donna (Roma, 2017) sulla necessità di inserire la promozione della Medicina di genere tra le priorità in campo medico. La variabilità e unicità degli individui porterà al superamento della Medicina di genere per giungere ad una medicina-genere specifica, tarata sull'individuo e sulle sue precipue caratteristiche genomiche. Le parole della professoressa Giovannella Baggio,

Presidente del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, cattedra di Medicina di genere di Padova, esortano ad operare questo grande passaggio culturale: "è assolutamente necessaria una nuova impostazione di tutti i settori della medicina che siano sempre attenti alle differenze di genere, poiché la Medicina di genere non è un settore per pochi, ma è la riscrittura e la pratica di tutta la medicina declinata in base alle differenze di genere. Si deve allora passare dalla Medicina di genere alla Medicina genere-specifica". Baggio G Ital J Gender-Specific Med (2015) 1 : 3-5

Laureato in Medicina Veterinaria nel 1981 presso l'Università degli Studi di Torino. Dal 1996 è Dirigente Veterinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, attualmente è responsabile della Sezione d'Imperia. Ha pubblicato lavori su riviste scientifiche affrontando principalmente problematiche riguardanti la patologia degli animali selvatici, gli spiaggiamenti dei cetacei, le malattie vettoriali; questi argomenti sono stati anche il filo conduttore nell'attività congressuale con la partecipazione a convegni nazionali ed internazionali.

Intervento

Le zoonosi: la profilassi per la famiglia interspecie. Le zoonosi sono malattie che l’uomo condivide con altre specie animali, un interesse rilevante hanno le patologie vedono coinvolti animali come cani e gatti che spesso condivido con l'uomo gli stessi spazi di vita. La profilassi e la diagnosi di queste malattie, che spesso hanno complessi meccanismi di trasmissione richiedono un approccio multidisciplinare ed ecopatologico, che rappresenta, dunque un terreno inevitabile di incontro e di scambio tra la medicina umana e quella veterinaria, troppo spesso separate, nonostante le evidenti affinità.

Le principali zoonosi “classiche” sono la leishmaniosi, la toxoplasmosi, la febbre bottonosa,  l'echinococcosi, la sindrome da larva migrante viscerale. Un aspetto emergente preoccupante riguarda il fenomeno dell'antibiotico resistenza

Genovese  di 46 anni, 3 figli. Dal 2002 referente  operativo  di Banca Etica in Liguria,  prima come banchiere  ambulante, dal 2009  come  direttore  della  Filiale  di Genova.  Vive  questa  esperienza  non  solo  come  un mestiere,  ma come  stile  di vita personale  e familiare,  con l'obiettivo  di mettere in rete in Liguria tutte le persone che vogliono  stare dalla parte buona della vita,  facendo  del  denaro  uno  strumento   di  condivisione e  non  un  fine.  Viene  da  esperienze   legate  alla  Caritas  e  del commercio equo e solidale,  dai movimenti legati all'educazione alla pace e alla Nonviolenza.

Intervento

Approfondimento su quale  filo rosso  oggi lega la bioetica  alla finanza  etica;  la parola  "etica"  che ruolo  gioca  all'interno della  finanza  e più in generale  dell'economia? Quali  valori  ispirano  la Finanza  Etica  in generale  e la Banca  Etica.  Cosa posso fare come cittadino  responsabile per affermare   e realizzare  il Bene Comune  nel territorio  in cui vivo? Quali piccoli gesti posso mettere in atto nel mio quotidiano  nei vari ambiti che animano  la nostra esistenza?

Ginecologa, come ricercatrice universitaria nella U.O. Ginecologia ad Ostetricia  dell’Ospedale  Policlinico S. Martino  ha creato e  diretto  il  primo  Centro  Nascita  Intraospedaliero  in  Italia.  Sostiene   la  naturale  competenza  delle  donne  a  partorire,   ed  è interessata  alla costruzione di culture, luoghi e politiche  che favoriscano la normalità  della nascita.

Intervento

La grande potenza  femminile  che si dispiega  dal concepimento al parto, e nella crescita  di esseri umani, si è nei secoli occultata, con le donne  prima  condannate alla riproduzione come  destino,  poi impedite  a scegliere  tempi  e modi  nel/del  diventare  madri. Com’è  dare  alla  luce  oggi?  Perlopiù  avviene    entro  cornici  autoritative di trivialità,  in mezzo  a gente  estranea,  con  interventi inutili  e dannosi,  e “la scelta”  del taglio  cesareo  viene propagandata come affrancamento anziché  come il vero scippo  delle più grande competenza femminile.

Da qui il bisogno  di lottare per cambiare.  Gli Obiettivi  e i Traguardi:  la trasformazione dei luoghi della  nascita  e  la  “riscoperta”  della  sovranità   del  corpo    e  del  ruolo  creativo/affettivo  dell’ossitocina.    Poi  la  sfida  della trasformazione dei saperi nelle cure, in un dialogo tra più discipline,  con la donna, curante o curata,  finalmente   al centro.

Etologa pet partner, presso il Centro "Martin Buber", afferente alla LNDC Genova, che si occupa di Medicina Veterinaria per animali d'affezione e di Interventi Animali Assistiti, tra i quali presso l'hospice di Bolzaneto della Gigi Ghirotti e membro del direttivo dell'IIB.

Intervento

Mettere in luce quanto l'etologia generale ed applicata costituiscano la base bioetica per una congrua convivenza interspecie.

Sposata,  tre figli. Prof. Associato  di Chimica  Fisica  e Presidente  del Corso  di Studio  Magistrale  in Biotecnologie Molecolari e Industriali, Università  degli Studi di Perugia.  Autrice  di più di 100 lavori  su riviste  scientifiche internazionali specie  nel settore della  Chimica  Fisica.  Componente del  Comitato  Nazionale  per  la  Bioetica  dal  2006.  Già  consulente   del  Ministro  Maurizio Sacconi,  dal luglio 2013 lo è del Ministro  della Salute  Beatrice  Lorenzin.   In qualità  di esperta,  ha partecipato a delegazioni del governo  presso  l’ONU  e il Consiglio  d’Europa.  Ha fatto parte del Collegio  di difesa  italiano  in due contenziosi presso  la Corte Europea  dei  Diritti  dell’Uomo, a Strasburgo: il caso  Parrillo  v.  Italy,  e il  caso  Paradiso  and  Campanelli v.  Italy,  ed  è stata audita  dalla  Grand  Chambre,  (18 luglio  2014  - 9 dicembre  2015,  contenziosi vinti  dall’Italia). Editorialista di Avvenire.  Con decreto del 27 dicembre  2013, il Presidente  della Repubblica Giorgio  Napolitano le ha conferito  l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.

Intervento

Con  le  tecniche   di  fecondazione  in  vitro  si  introduce   una  novità  radicale  nella  maternità:   per  la  prima  volta  nella  storia dell’umanità, è possibile  che una donna partorisca  un figlio non suo. Il parto non è più prova certa della maternità,  ed è possibile per un bambino  avere  fino  a cinque  - teoricamente anche  sei -  “genitori”,  sommando coloro  che  possono  dare  un contributo biologico al concepimento e chi invece rivestirà questo ruolo socialmente. Cambia radicalmente il paradigma  fondante della genitorialità: si è genitori  non perché si genera fisicamente un figlio, ma perché si ha intenzione  di averlo, e sarà un contratto  fra tutte  le parti  a stabilire  il ruolo  di ciascuno.  Nel nuovo  scenario  disegnato  dalle  tecniche  di fecondazione in vitro,  quella  nota come  “utero  in affitto”  è la forma  contrattuale in cui la frammentazione della  maternità,  in particolare, è più evidente  e cupa, dove  il nuovo  mercato  del corpo  umano  emerge  in tutta la sua crudezza,  in un vero e proprio  commercio di donne  e bambini, nonostante talvolta si tenti di nasconderlo dietro la maschera  della “donazione altruistica”.

Medico  veterinario. Specializzazione in Tecnologia e Igiene  delle Carni;  Specializzazione in Diritto  e Legislazione Veterinaria. Dirigente  Struttura    Sicurezza  Alimentare e Veterinaria   Regione  Liguria.  Responsabile regionale  Piano  Nazionale  Residui  – Piano Nazionale  Alimentare Animale.

Intervento

Lo  sviluppo   comportamentale non  solo  a  reazioni  stimolo-riposta, ma  anche  in  base  a  come  vengono  processate   le informazioni ricevute  dall’ambiente nelle  diverse  specie  animali.  Analisi  del  comportamento animale  e umano  sia  per quanto  riguarda  la  descrizione del  comportamento stesso  dei  processi  cognitivi,  sia  la  loro  interpretazione funzionale. Processi  cognitivi   degli  animali,  processi  mentali,  empatia,  apprendimento sociale,  utilizzo  di  strumenti,   teoria  della mente, cooperazione e imitazione.

Vice  presidente   provinciale IP.AS.VI.   La  Spezia  Segretario   nazionale   Nursing   S.I.G.O.T.   (Società   Italiana  Geriatria Ospedale  territorio).  Responsabile Servizi Infermieristici Aziendali  settore privato.

Intervento

Il  tempo  in  cui  siamo  esposti  ad  una  deriva  verso  la   scelta  di  affidarsi  alla  robotica  poiché  si ritiene  l'uomo  sempre  meno attendibile, sempre meno affidabile,  sempre più lontano dai valori che sono alla base della professione di aiuto, l’intervento vuole riportare  l’attenzione sul valore dell’assistenza “umana”.  Quindi  l’infermiere che nel suo operare  quotidiano  inserisce  le proprie competenze tecniche  all’interno  della  salvaguardia della  relazione   terapeutica esprime  nel proprio  comportamento l’etica  che determina  la propria professione.

Medico,  specialista  in medicina  legale e dottore  di ricerca  con tesi sugli aspetti etici della responsabilità medico-sanitaria. Docente   di  medicina   legale,  bioetica   e  storia  della  medicina   da  molti  anni,  sempre   presso  la  Facoltà   di  medicina dell'Università degli studi di Genova.

Intervento

Si  tratta  di  un  breve  excursus   storico  sul  concetto   di  responsabilità del  medico  nelle  varie  epoche,  con  particolare riferimento alla evoluzione di tale problematica dalla seconda metà del millenovecento ai giorni nostri.

Ciò anche in parallelo  alla comparsa  ed all' evoluzione della bioetica,  nonché  alla rivoluzione tecnologica in medicina  ed alle  ripercussioni  che  tutto  ciò  ha  avuto  sul  rapporto   medico-paziente.  Rapporto   oggi  connotato   da  una  così  forte conflittualità che, anche in Italia, si è recentemente reso necessario  promulgare una legge specifica  sulla responsabilità in ambito medico-sanitario.

Psicologa-Psicoterapeuta Clinica.  Direttore  Scientifico Centro  Riabilitazione Equestre  “Gen.  Enrico  Gonella-Pacchiotti”, Socio e membro  del Comitato  Scientifico APTEBA.  IIB. Attività in Studio come libero professionista, si occupa da anni di Interventi  Terapeutici con gli animali,  in particolare  con i cavalli. Ha collaborato con la Fides Medica e Il Centro Paolo VI in ambito  terapeutico e riabilitativo, organizzazione del personale  e supervisioni di gruppi  di lavoro.  Iscritta  al registro  di Alta Formazione.

Intervento

In occasione  dei dieci anni di attività dell’associazione per la Riabilitazione Equestre  “Gen. Enrico-Pacchiotti” ed “Equi@motion”, verranno  ripercorsi  gli interventi,  le terapie  e i progetti  che si sono svolti  fino ad ora. Verrà  presentato inoltre un caso di intervento  terapeutico assistito  con il cavallo,  in particolare  la relazione  che si crea e che cura in ambito terapeutico. Verranno  inoltre  trattati  i metodi  di gestione,  cura  ed  educazione dei  cavalli  per  raggiungere uno  stato  di benessere  ottimale nel rispetto etologico  dell’alterità animale.

Genovese,  laureata  in Scienze  Biologiche, specializzata in Patologia  generale,  è ricercatrice all’Università di Genova.E’ membro dell’Istituto Italiano  di Bioetica,  del Movimento Antispecista, della Società  Scientifica  di Nutrizione  Vegetariana, di OSA (Oltre la Sperimentazione animale)  , di LIMAV  ( Lega internazionale medici antivisezione), di Leal, Lav, RIceCARE,  ed è Presidente onorario  di PencoBioscience (Bio Banche per la Donazione di Organi e Tessuti Umani per la Ricerca in vita e post mortem).

Intervento

I limiti  della  sperimentazione  animale  destinata  alla  salute  umana.  L’uso  di  animali  è  servito  in  passato,  ma  è  attualmente superato,  come  il fax nella comunicazione rispetto  al pc o al cellulare.  Esistono  troppe differenze  tra l’animale  e le persone,  così come  esistono  tante differenze  tra le singole  persone.  Il futuro  è la medicina  personalizzata e addirittura  la medicina  di genere, che  differenzia uomini  e donne  ( che hanno  diversa  produzione ormonale).   Il 92%  dei farmaci  efficaci  e sicuri  nell’animale fallisce nell’uomo.

Di questo 8%, il 50 % viene poi ritirato dal commercio perché pericoloso; negli animali molte molecole potenzialmente molto favorevoli   alla nostra salute risulta   tossico,  pertanto  usando  l’animale  ci perdiamo  molte molecole  utile a noi. Il futuro riguarda  le nuove tecnologie  e le Biobanche  di tessuti umani da pazienti  e post mortem. Eticamente l’uso di animali è improponibile: se gli animali sono come noi, la coscienza  ci impone di non usarli. Se sono diversi da noi, perché usarli?

Laureato  in Medicina  e Chirurgia,  specialista  in Oncologia,  Ematologia  Clinica  e di Laboratorio,  Allergologia ed Immunologia Clinica.  È stato   medico  ricercatore  presso  l’Istituto  Nazionale  per la Ricerca  sul Cancro  di Genova  e   successivamente Direttore  della  SC  di Oncologia  degli  ospedali  di  Alba  e Bra  (ASL  Cuneo  2). Inoltre  è stato  consulente  della  Agenzia  Regionale  per  la  Sanità  della  Liguria  .   

Autore  di  un  centinaio  di pubblicazioni scientifiche  e oltre  200  abstract  presentati  a Congressi  nazionali  ed internazionali. È referente regionale  per la Liguria di “ISDE-Italia” (Medici per l’Ambiente)  che si prefigge la tutela dell’ambiente e della salute  con  compito  di  informazione,  ricerca  scientifica   e  “  advocacy”   .  È  attualmente   vice-Presidente  di Ecoistituto  di Reggio Emilia e Genova.

Ordinario di Geografia storica e umana - Università degli Studi di Genova; si occupa di storia e geografia del territorio ligure con particolare riguardo ai problemi dell'ambiente, del dissesto idrogeologico e del paesaggio.

Componente del Comitato Scientifico di Ecoistituto RE-Ge

Dirigente  Veterinario - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte,  Liguria e Valle d’Aosta

Intervento

Il veterinario e la famiglia  interspecie.

-  Per  costruire   una  corretta  relazione   uomo-animale è  necessario   conoscere   la  normativa   di  tutela  della  convivenza interspecie, le nozioni  fondamentali sull’alimentazione e sulle  principali  malattie  alle  quali  gli  animali  possono  essere esposti.  Il Medico  Veterinario ha per tale motivo un ruolo importante nel migliorare  la qualità di questa relazione  affettiva permettendo  l’adozione   di  comportamenti  corretti   per  la  collettività   che  prevengono  alcuni   errori   inconsapevoli  e favoriscono il rispetto delle regole di convivenza.

- Il Medico  Veterinario, sia Pubblico  che Libero  Professionista, ha un compito  essenziale  nel far conoscere  le normative riguardanti il benessere  dell’animale, la convivenza e il rispetto  della collettività  oltre ad avere una responsabilità morale se coinvolto  nella scelta della specie e della razza da introdurre  in un ambiente  domestico, urbano, rurale, familiare  o altro. In particolare  il Medico  Veterinario comportamentalista, conoscendo le necessità  etologiche  di ogni specie  animale  e in particolare  anche  delle  diverse  razze,  può  migliorare  la relazione  uomo-  animale  consigliando comportamenti corretti  e lavorando   su  eventuali  comportamenti acquisiti  che  devono  essere  modificati. Ogni  animale  deve  poter  esprimere   le proprie peculiarità  di specie e deve essergli garantito  il suo benessere  e il suo equilibrio  con l’ambiente  circostante.

Professore  Universitario Ordinario  del settore  scientifico  disciplinare M STO/05  - Storia  della  scienza  e delle  tecniche. Titolare   della   Cattedra   di  Storia   del  Pensiero   Scientifico  e  di  Storia   del  Pensiero   Medico   e  Biologico   presso   il Dipartimento di Filosofia,  Settore Epistemologico. Università  degli Studi di Genova.

Intervento

La morte per malaria  (la malattia  tropicale  più diffusa nel mondo)  può avvenire  in meno di 24 ore dai primi sintomi,  ossia in  molto  meno  tempo  di  quello  occorrente   per  raggiungere  un  ospedale   mediamente  attrezzato   da  un  villaggio   di campagna. La  malaria  cerebrale  è la più  devastante. Ogni  anno  sono  più  di 1.000.000  i decessi  per  malaria  (come  se morissero   tutti  gli  abitanti  della  Liguria)   e  200.000.000 gli  infettati  (quanti  gli  abitanti  di  Spagna,  Italia,  Francia  e Germania), ma il 90% dei morti  si verificano  in Africa,  in Asia e in America  del Sud (nella  zona equatoriale), dove una valutazione per difetto  stima che la malaria  uccida  un bambino  ogni minuto  (il 70% dei milioni  di morti sono bambini  di meno di cinque anni di età che vivono in mezzo alle zanzare e non hanno ancora attivato le difese immunitarie

La diffusione  della  malaria  diventa  sempre  più insostenibile e intollerabile anche  perché  per ora non  esiste  un vaccino (sarà  sperimentato nel 2018  in Ghana,  Kenya  e Malawi.),  che secondo  l'OMS  potrebbe  salvare  migliaia  di vite,  ma per essere  efficace  e offrire  una copertura  sufficiente, il vaccino  deve essere  somministrato quattro  volte: una al mese per tre mesi e una quarta  dopo 18 mesi e finora  ha consentito  di prevenire  (una media  piuttosto  bassa)  circa 4 su 10 contagi  da malaria. Esperimenti e prospettive.

È stato presidente  di vari Dottorati  e Master di Bioetica  clinica, è stato presidente  del Comitato  Etico dell’IST  di Genova  e della ASL 1 Imperiese  e componente del Comitato  Nazionale  per la Bioetica   (CNB) dove è stato coordinatore del gruppo di lavoro  Psichiatria  ed  Etica.  Attualmente: è socio  onorario  della  Società  Italiana  di Psichiatria  ed  è presidente  della Commissione di Bioetica  dell’Ordine dei Medici  di Imperia,  è Professore  Emerito  di Bioetica  della Facoltà  di Medicina  e Chirurgia  dell’Università degli Studi di Genova.  Autore di numerose  pubblicazioni in ambito bioetico e psichiatrico.

Intervento

Muovendo da  un’analisi  dello  statuto  epistemologico della  bioetica  e sottolineandone la complessità in quanto  in una situazione  intermedia  tra scienza  ed etica. Successivamente si esprimono  alcune  valutazioni critiche  sul disegno  di legge sul testamento biologico.

Giornalista, laureata  in Scienze  Naturali,  fa parte  del Comitato  scientifico  di Ecoistituto ReGe.  

Ha lavorato  con diverse testate e per oltre 20 anni alla Rai. Conduttrice di Gr e Tg, ha collaborato, anche con inchieste  e reportage  dall’estero, con varie rubriche,  in particolare  “Tgr-Ambiente Italia”.  Da tempo si occupa di ambiente,  agricoltura, alimentazione e salute.

Laureato  in Chimica,  già responsabile del Servizio  di Chimica  Ambientale dell'Istituto Nazionale  Ricerca  sul Cancro  di Genova dove ha svolto studi e ricerche finalizzati  a prevenire  l'esposizione a cancerogeni negli ambienti  di vita e di lavoro. Attuale  coordinatore del Comitato  Scientifico dell'Ecoistituto di Reggio  Emilia  e Genova  è anche referente  scientifico  del Corso di ECOlogia  e ECONomia dell'Università Popolare  di Genova.

Intervento

Diritto   all'ambiente  e  dell'ambiente.  Primo   requisito   di  questo   specifico   diritto   è  la  conoscenza  dei  complessi meccanismi  che   permettono  il  mantenimento  del   "benessere"  degli   eco-sistemi  naturali   ed   antropici.   Altrettanto indispensabile un'adeguata educazione collettiva   alla  comprensione dei  limiti  della  crescita  continua,  dei  cambiamenti climatici  in atto, delle loro cause e dei possibili  rimedi ancora possibili.

Presentazione del Film "Trashed".  Jeremy Irons è il testimone  di questo film del 2002 che, a livello mondiale,   mostra i gravi disastri  umani ed ambientali  creati dalla società  dei consumi  "usa e getta" ma anche le possibili  soluzioni  offerte  da un nuovo modello  di sviluppo  basato sulla circolarità  della materia:  un tema di grande attualità  per le scelte che la Liguria si appresta  ad attuare per la gestione  dei materiali  post consumo  dei suoi abitanti.

Dirigente  di  Ricerca  del  CNR,  ha  progettato   robot  sottomarini e  nel  2002  ha  esplorato  entrambi  i poli  con  un  robot controllato via  satellite  per  la  prima  volta  al  mondo  tramite  Internet.  Nel  2000  ha  fondato  l'Associazione Scuola  di Robotica.  Nel 2002 ha creato  il termine  Roboethics (Roboetica) e proposto  il concetto  di un'etica  applicata  allo sviluppo della  robotica  per  il progresso  umano  e sociale.  Nel  2009  ha ricevuto  l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Intervento

La robotica  è una nuova  scienza  ancora  allo stato nascente,  nata dalla  fusione  di molte  discipline  appartenenti al campo delle  scienze  umane  e  di  quelle  naturali.  Le  sue  applicazioni rivoluzioneranno tutti  i campi  tradizionali del  sapere  e apriranno   problemi   nuovi  e  complessi   di  natura  etica,  filosofica,   sociale,  legale.  Infatti,  a  differenza   di  altri  sistemi tecnologici, seppure  sofisticati,   la  robotica  realizza  macchine   intelligenti ed  autonome   che  non  sono  soltanto  oggetti tecnologici ma sempre  più soggetti  dotati di capacità  decisionali. Per questo  le ricerche  e le applicazioni nel settore  della robotica   di  servizio   applicata   al  medicale,   alla  biorobotica  e  alla  robotica   per  l’assistenza  sollevano   inquietudini  e perplessità. Di quale  grado  di autonomia  dovremmo dotare  i robot?  Quanto  è etico sostituire  esseri  umani  con macchine nell’assistenza e cura di altri umani che, proprio  perché in condizioni  difficili,  avrebbero  bisogno  di un sostegno  emotivo? Che  cosa  succederà  quando  questi  robot  intelligenti saranno  i nostri  aiutanti  e maggiordomi, e  quando  la  nostra  vita dipenderà  da loro?