Medico Veterinario, Specialista in Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare. Già membro del Consiglio Superiore di Sanità e Presidente del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare. Fondatore e Presidente della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e oggi Presidente Onorario della stessa. Presidente della Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti sanitari. Veterinario Dirigente del Servizio sanitario nazionale.

Intervento
Un mondo popolato da 5 miliardi di persone ha bisogno di proteine. I popoli dei paesi in fase di sviluppo sono consumatori che mutano le loro diete indirizzandole verso le proteine animali. Nascono quindi problemi nuovi in termini di sostenibilità ambientale degli allevamenti intensivi e rispetto delle condizioni di benessere animale essenziale. Negli ultimi decenni, il rispetto e la protezione degli animali hanno assunto un interesse sempre maggiore nella nostra società. Tale pensiero ha influenzato anche la legislazione comunitaria portando non solo ad emanare numerose norme finalizzate alla protezione degli animali, ma anche a riconoscere il principio che nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione Europea, sia necessario tener conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti.
Nuove tecnologie relative alla fisiologia degli animali domestici e all’etologia e benessere animale consentono ai medici veterinari di verificare con maggiore attendibilità le condizioni in cui gli animali sono allevati per produrre alimenti o vengono abbattuti per diventare alimenti.

L'Italia rientra negli Stati sottoposti ad audit dagli ispettori europei, che nella relazione rilevano come il nostro Paese sia l'unico, insieme al Belgio, ad aver avviato ricerche sullo stordimento elettrico dei volatili con bagni d'acqua; inoltre l'Italia è fra i quattro Paesi europei (gli altri sono Regno Unito, Germania e Paesi Bassi) a verificare con prove pratiche le competenze degli addetti alla macellazione ai fini dell'emissione del certificato di competenza. Il Food Veterinary Office della UE ritiene che questa sia la prassi migliore.

In generale gli operatori del settore agro-zootecnico-alimentare, in risposta alle loro nuove responsabilità, hanno migliorato il benessere degli animali. I controlli veterinari ufficiali hanno un ruolo attivo nel migliorare la conformità di procedure e attività correlate. Sulla base della valutazione del rischio specifico, i controlli ufficiali permettono alle autorità competenti di migliorare gli standard di conformità dell'allevamento alle aspettative etiche.

 Medico, specialista in Pediatria e in Igiene e medicina preventiva. Direttore della Struttura Semplice Dipartimentale di Epidemiologia e promozione della salute di Asl 3 Genovese.

Intervento

Gli stili di vita in generale el’alimentazione in particolare costituiscono dei fattori determinanti della salute dell'uomo, ma anche dei fattori che possono contribuire al rispetto e alla tutela della nostra Casa comune. In particolare l’agroindustria e gli allevamenti industriali sono fra le principali cause del riscaldamento climatico e della perdita di biodiversità che affliggono il nostro pianeta, e costituiscono una minaccia per la sostenibilità ambientale, con riferimento alla generazione presente e a quelle future.

FRANCO MANTI

Docente di Etica Sociale, Etica della Comunicazione e Comunicazione Etico–sociale d’Impresa presso l’Università di Genova, direttore del Master Universitario di II Livello Pratiche di Filosofia e dell’International Research Office for Bioethics Education of the European Centre for Bioethics and Quality of Life - UNESCO Chair in Bioethics Italian Unit. Ricopre le cariche di vicepresidente di Fondazione CARIGE e del Programma Europeo FLAG GAC Mare delle Alpi. Ha pubblicato saggi su temi di etica, bioetica, filosofia politica. Ha curato l’edizione dei volumi: La tolleranza e le sue ragioni (1997); Sfide morali di fine secolo (1999); I sentieri della ragione (2007); Res publica (2009); Il patto di corresponsabilità educativa. Per una scuola socialmente responsabile(2014). È autore delle monografie: Bioetica e tolleranza (2000); Locke e il costituzionalismo (2004); Kultur, Zivilisation, Decivilization (2008); Bios e Polis (2012).

Docente di Etica Sociale, Etica della Comunicazione e Comunicazione Etico–sociale d’Impresa presso l’Università di Genova, direttore del Master Universitario di II Livello Pratiche di Filosofia e dell’International Research Office for Bioethics Education of the European Centre for Bioethics and Quality of Life - UNESCO Chair in Bioethics Italian Unit. Ricopre le cariche di vicepresidente di Fondazione CARIGE e del Programma Europeo FLAG GAC Mare delle Alpi. Ha pubblicato saggi su temi di etica, bioetica, filosofia politica. Ha curato l’edizione dei volumi: La tolleranza e le sue ragioni (1997); Sfide morali di fine secolo (1999); I sentieri della ragione (2007); Res publica (2009); Il patto di corresponsabilità educativa. Per una scuola socialmente responsabile(2014). È autore delle monografie: Bioetica e tolleranza (2000); Locke e il costituzionalismo (2004); Kultur, Zivilisation, Decivilization (2008); Bios e Polis (2012).

 Medico, oncologo medico. Presidente di ECOISTITUTO RE-GE di Reggio Emilia e Genova. Referente regionale per la Liguria di ISDE-Italia Medici per l’Ambiente. È stato Direttore di Struttura Complessa (Primario) di Oncologia presso gli ospedali di Alba-Bra (provincia di Cuneo). Interessato a tutti i temi di tutela dell’ambiente e della salute, ai problemi etici in medicina e Bioetica. Iscritto all’IIB Genova.

Intervento

Una modalità di approccio al Futuro può essere quella di analizzare uno o più aspetti del presente e immaginarli aumentati, ingranditi, esasperati nell’avvenire. Per quanto riguarda l’alimentazione i cittadini chiedono al medico cosa devono/possono mangiare e/o acquistare. Ma è necessario che il cittadino diventi, in futuro, ma un futuro molto prossimo, consumatore consapevole e cittadino responsabile: prima di tutto conoscendo tutta la filiera agro-alimentare dalla Produzione alla Distribuzione (trasporto) al Consumo allo smaltimento dei Rifiuti o Riciclaggio (compost). Se ci interessiamo seriamente della agricoltura, della “terra” (nel senso di humus), non possiamo fare di a meno di essere responsabili nei confronti della “Terra” (nel senso di Pianeta, Gaia, Casa dell’uomo come definito da Papa Francesco nella “Laudato Sì”). In questo senso la filiera agro-alimentare è strettamente interconnessa, sia come causa sia come conseguenza, con tanti altri settori della vita umana e non solo: Ambiente, Economia, Salute, Chimica, Problemi Sociali, Lavoro, Cultura, Spiritualità, Consumo del Suolo,ecc.

Laureato in medicina veterinaria e in giurisprudenza, in veste di dirigente ha maturato un'ampia esperienza nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. Ha lavorato in Sardegna prima come dirigente veterinario  e poi come responsabile del Servizio Formazione della ASL di Nuoro. Attualmente è direttore del Servizio Formazione e Ricerca dell'Azienda per tutela della salute della Sardegna.

Intervento

C’è un futuro sostenibile per gli animali? È difficile essere ottimisti considerate le emergenze climatiche e le criticità determinate dall’uomo (caccia e pesca indiscriminate).  E per gli animali “da reddito” la sorte non è migliore: sicuramente con l’allevamento intensivo non viene prospettato un futuro roseo, considerato che tali modalità provocano enormi sofferenze agli animali, gravissimi danni ambientali e pericolosi rischi per la salute dell’uomo.

D’altro canto l’allevamento biologico, con gli attuali consumi di carne, non sarebbe sostenibile. Sembrerebbe quindi un percorso obbligato quello dell’allevamento intensivo con tutte le atrocità e sofferenze che comporta. Occorre quindi fare un’operazione verità, distinguere la realtà dei metodi di produzione attuali dalla finzione propagandata dai paludati programmi televisivi di cucina e dalla pubblicità dei media.

Oltre la riduzione dei consumi di carne, la diffusione degli allevamenti cruelty free, il riconoscimento di un diverso status giuridico degli animali, l’unica via alternativa potrebbe essere la produzione su scala commerciale di carne prodotta in laboratorio.

 Dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea, è docente a contratto di Storia del pensiero ecologico e di Storia della politica ambientale internazionale ed europea all’Università di Genova e di Geografia economico-politica dell’Unione europea all’Università Uniecampus.

Intervento

Dal 2015 l’UE ha avviato un Piano d’azione per l’economia circolare con l’obiettivo di promuovere la transizione verso un’economia sostenibile. Nel marzo 2019 un Rapporto della Commissione europea ha tracciato il bilancio dell’implementazione del Piano d’azione, giunto così ad una prima valutazione. Tanti sono i percorsi avviati e anche le incognite, nonché le incoerenze dell’UE e soprattutto dei suoi paesi membri; a questo riguardo è quanto mai necessario riprendere la costruzione di un’Europa come federazione democratica per rendere più efficace l’azione propria dell’UE e di tutti gli attori coinvolti in questa sfida epocale (Stati, enti locali, mondo economico-finanziario, organizzazioni sociali, cittadini). L’economia circolare si inserisce, infatti, in un progetto futuribile ecosostenibile che riguarda trasversalmente tutta la società mondiale e attraverso il quale l’Europa può rigenerarsi come potenza civile, ristrutturandosi come federazione ecologica al servizio della pace, del benessere e della cura per la casa comune. Attuando la visione di ecologia integrale dell’enciclica “Laudato sì”, anch’essa uscita nel 2015, recuperando il valore dell’ecologia umana e rifiutando la cultura dello scarto (dalle molte ramificazioni etiche, sociali, culturali, economiche, politiche), l’economia circolare può costituire un passaggio fondamentale verso una società della convivenza e dell’inclusione frutto dell’educazione ambientale e della conversione ecologica e per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

 Medico di famiglia per 40 anni; Per nove anni Presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza; Animatore per i corsi di aggiornamento per medici di medicina generale; Componente della Commissione ambiente, lavoro, professione sviluppo economico della FNOMCeO; Medico esperto in medicina ambientale con riferimento alla correlazione tra inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo ,della catena alimentare e la salute umana. Membro della Giunta Esecutiva di ISDE. (Medici per l’ambiente).

Intervento

Aspetti etici da perseguire nell’ambito del rapporto tra uomo, scienza e ambiente (principio di responsabilità e di precauzione). Cambiamenti climatici e loro ricadute in termini economici, sociali, sanitari. La filiera agroalimentare come uno degli elementi determinanti del cambiamento del clima. Il rapporto tra la terra, la sua salvaguardia e le risorse; alcuni esempi di insostenibilità ambientale della filiera agroalimentare ; Un futuro sostenibile come elemento di conservazione della terra.

 Psicologo Psicoterapeuta, Psicologia Clinica e Psicologia delle Emergenze. Presidente A.P.T.E.B.A. Associazione Pet Therapy e Bioetica Animale, Operatore di IAA iscritto a DigitalPet, codice E-0012, Socio Lions Club Rapallo Host e Officer Distrettuale per Oncologia pediatrica – Pet Therapy Distretto 108 IA2, IIB Liguria

Intervento     

In che mondo viviamo?

Lo sviluppo delle scienze e della tecnologie pone problemi riferibili alla vita quotidiana di tutti noi; per questo la bioetica, in ragione della sua vocazione interdisciplinare, è chiamata in causa a differenti livelli: etico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.

In che mondo vivremo?

Il progresso scientifico procura strumenti per migliorare la società e la nostra vita ma a quale prezzo?

Quali potranno essere le conseguenze delle decisioni che prendiamo oggi sulle generazioni future e sul destino del nostro pianeta?

Il futuro: speranze e timori, cambiamenti rapidi e repentini che acuiscono l’incertezza.

Per questo siamo chiamati a fare “esercizi di futuro”, provando a “sviluppare la ricerca diretta alla prevenzione, alla riduzione e alla gestione dei rischi per la salute nazionale e globale, valorizzando la ‘nuova medicina’ fondata su un lavoro interdisciplinare”.

Occorre trovare una via per uno sviluppo sostenibile e di welfare.

Sempre più nella società attuale si assiste ad un interesse diffuso verso le dimensioni del ben-essere e della salute, che non riguarda unicamente l’umano, ma anche l’animale.

Occorre esplorare nuovi percorsi per la prevenzione, individuale e collettiva, verso nuovi bisogni di cura e del prendersi cura: un percorso tra le diverse applicazioni della psicologia della salute e del benessere individuando le opportunità che offre e le criticità che incontra alla luce della bioetica e delle Linee guida sugli Interventi Assistiti con gli Animali. Intervengono: Gianni Salis, Graziana Moretti, Angelo Gazzano

Veterinario, comportamentalista e agricoltore. Presidente del Comitato Bioetico per la Veterinaria e l'Agroalimentare CBV-A (1997), Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica CNB dal 2002 al 2006

Intervento

Come si può dare la parola ai senza parola?

Come si può tentare di dare una rappresentanza a chi non può esprimerla?

Pur nella difficoltà, per gli animali che esistono in modo individuabile, sono contemporanei e suscitano molto interesse pubblico è più facile farlo che non per l'ecosistema o le future generazioni o per alcune comunità umane marginali. I metodi della Bioetica colgono la complessità e riducono l'autoreferenzialità.

 Laureata in Filosofia e in Giurisprudenza , ha conseguito poi il diploma di cultura professionale giornalistica Lavora presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia dove svolge attività di docenza nell’ambito dell’Information Literacy con particolare attenzione alle banche dati giuridico-ambientali. È coordinatrice del Corso elearning dedicato alla gestione sostenibile dei rifiuti elettrici ed elettronici (http://elearning-raee.unimore.it). È stata Assessore all’ambiente di Reggio Emilia (2004-2009), Genova (2009-2012) e Roma Capitale (2016-2019). È coordinatrice del Forum sociale per una democrazia ecologica dell’International Court of the Environment Foundation, diretta dal Magistrato di Cassazione Amedeo Postiglione, è componente del Comitato scientifico dell’Ecoistituto ReGe, della Fondazione Langer e dell’Università verde.

Intervento

Economia circolare è un termine generico per definire un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo. Secondo la definizione che ne dà la MacArthur Foundation, in un'economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Nel 1976, in una rapporto presentato alla Commissione europea, dal titolo "The Potential for Substituting Manpower for Energy", Walter Stahel e Genevieve Reday delinearono la visione di un'economia circolare e il suo impatto sulla creazione di posti di lavoro, risparmio di risorse e riduzione dei rifiuti. La ricerca venne pubblicata nel 1982 nel libro Jobs for Tomorrow: The Potential for Substituting Manpower for Energy L'accezione di economia circolare può comunque essere ricondotta a diverse correnti di pensiero; è inoltre difficile stabilire una data certa o un autore particolare da cui ha avuto origine quest'idea, dal momento che il fatto di trarre ispirazione dai processi biologici dei viventi è un modello di pensiero risalente nel tempo. Le applicazioni pratiche ai sistemi economici moderni ed ai processi industriali risalgono agli anni '70. L'idea di un circuito circolare dei materiali venne presentata nel 1966 da Kenneth E. Boulding nel suo articolo "The Economics of the Coming Spaceship Earth" La promozione dell'economia circolare venne identificato come la politica nazionale nel 11º piano quinquennale della Cina a partire dal 2006 La Ellen MacArthur Foundation, un ente indipendente nato nel 2010, ha recentemente delineato l'opportunità economica di questo modello.] I maggiori obiettivi dell'economia circolare sono l'estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, le attività di ricondizionamento e la riduzione della produzione di rifiuti. Insiste inoltre sull'importanza di vendere servizi piuttosto che prodotti, in riferimento al concetto della "functional service economy", che rientra nella nozione più ampia di "performance economy". L’esempio che vorrei portare nel mio breve intervento riguarda la gestione sostenibile dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare. Il modello di economia lineare sulla base del quale si sono gestiti in Italia i rifiuti creava e crea valore perso, ovvero materiali post consumo che finiscono in discariche ed inceneritori. Ora invece la gestione sostenibile dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare e green economy, consente non solo di diminuire l’impatto ambientale dovuto a discariche ed inceneritori, ma anche di creare nuovi posti di lavoro green, nonché recupero di materia prima seconda. Il caso concreto che analizzerò riguarda la Capitale d’Italia, ovvero la città di Roma.

Vice presidente Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Già Vicepresidente nazionale e Segretario Nazionale Slow Food Italia, di cui è tra i fondatori con Carlo Petrini nel 1990. Collabora con la casa editrice di Slow Food per quanto riguarda la redazione delle guide turistico-enograstronomiche pubblicate in Italia.

Si occupa di tutta l’attività dedicata all’educazione alimentare e del gusto di Slow Food fatta con le scuole e gli ospedali. Nel 2010 è entrato a far parte del consiglio di amministrazione dell’Università di Scienze Gastronomiche. Dal 2012 è Vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Intervento

Il cibo e l’alimentazione rappresentano l’elemento primario della vita e delle relazioni dell’uomo.

I modelli di produzione, distribuzione e consumo del cibo si sono profondamente modificati nel corso dei secoli affrontando le problematiche della quantità e dell’uso delle materie prime alimentari.

Fame e piacere sono stati e sono ancora oggi i due estremi del nostro rapporto con il cibo.

Oggi di fronte alle varie crisi (economica, sociale, ambientale e climatica) in cui la trasformazione della produzione di cibo è sia causa che effetto dobbiamo interrogarci su come cambiare modi di produzione e consumo di cibo per preservare la salute dell’uomo e del pianeta.

 Sonia Cantoni ha un’esperienza pluriennale nel settore ambientale, maturata in organizzazioni pubbliche e private, profit e non profit. Da ultimo, per sei anni a partire dal maggio 2013, è stata Consigliera della Fondazione CARIPLO (fondazione di origine bancaria) e a nel maggio 2019 è stata nominata nel Consiglio di amministrazione di IREN spa (multiutility quotata in Borsa).

Intervento

L'economia circolare è un'economia progettata per auto-rigenerarsi, promuove innovazione di processo e di prodotto. Sembra allora interessante una lettura più ampia, dell'obiettivo (può ambire a soddisfare non solo i bisogni materiali ma più in generale il benessere dell'individuo, della collettività) - dei modi (può promuovere anche sistemi di scambio non monetari, partnership tra soggetti inediti) - degli impatti: può indurre innovazione sociale, negli stili di consumo, negli stili di vita, e anche nuovi modi di governo, anzi di governance. Insomma un modello per ripensare anche l'uso di risorse non materiali, ad esempio delle risorse sociali. Ecco allora che “economia circolare” diventa un'occasione per sistematizzare e restituire significato a molte iniziative di innovazione che il sistema del Terzo settore compie, con le organizzazioni impegnate per le medesime finalità (ad es le Fondazioni di origine bancaria), per catalizzare e rimettere in circolo risorse - di idee, di passione, di volontariato, di fiducia, di solidarietà - diffuse nella nostra società. Si pensi ai nuovi modelli di Welfare di comunità, alle esperienze di Housing sociale, ai Patti di collaborazione per la cura dei beni comuni, alle buone pratiche di rigenerazione ambientale e culturale dei territori contro il fenomeno dell'abbandono.

Biologa specializzata in Patologia Generale, malata di sclerosi multipla, perciò promotrice della donazione del corpo post mortem  con la scopo di ricercare le cause spesso ignote delle malattie, sostenitrice della necessità di usare, per motivi tanto etici quanto scientifici, metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.