Il Quaderno N° 3 di Ecoistituto di Reggio Emilia e di Genova segue a pochi mesi di distanza il Quaderno N°2.

Il merito non è del nuovo Presidente né del nuovo Direttivo che è di fatto rimasto lo stesso. La ragione, purtroppo, è il COVID-19 che ha colpito il mondo intero in sequenza temporale diversa e che è stato affrontato in modi differenti nei vari paesi.

TORTELLO QUADERNINon starò qui a ricordare gli aspetti fondamentali del problema perché visto “l’inchiostro” speso dai media sarebbe un tentativo ridicolo e decisamente perdente.

Che cosa può dunque aggiungere il Quaderno N°3 di Ecoistituto? Il nostro istituto vanta diversi tipi di professionalità e può guardare quindi i problemi da un punto di vista multidisciplinare e questo costituisce un punto di forza. Un altro punto di forza è costituto dal fatto che quasi tutti i soci sono pensionati e di conseguenza senza interessi specifici personali, operando a livello di volontariato. Si può quindi dire che, nella varietà delle idee, Ecoistituto costituisce una voce indipendente: politica sì, nel senso buono del termine, e non partitica.

Detto ciò, in pieno “lockdown” si è formato un GdL di medici/epidemiologi, alcuni dei quali appartenenti ad altre Associazioni ma di comprovata professionalità. Il lavoro ha portato ad analizzare l’organizzazione della Sanità Pubblica in Liguria e, in parte anche in Italia. Sono stati coinvolti nel lavoro anche i medici di base per integrare nell’analisi il punto di vista di questa importante categoria, troppo abbandonata a se stessa specialmente all’inizio della pandemia. Si è discusso del ruolo che avrebbero potuto avere i cosiddetti “medici

sentinella”. Sono state anticipate anche le potenziali problematiche per gli abitanti del terzo mondo ovvero i “deboli” della terra. Ci siamo inoltre chiesti se ora saremo più preparati per le nuove pandemie.

Tutti questi argomenti sono trattati nei vari articoli del Quaderno. Inoltre non è stato dimenticato l’aspetto inquinamento, non tanto per una responsabilità diretta sul propagarsi dell’epidemia ma certamente per un’incidenza sulla predisposizione della popolazione al virus. Si è anche parlato del nuovo ruolo dello smartworking.

Avendo l’Ecoistituto sede a Genova non ci si poteva, infine, dimenticare del peggioramento

dell’inquinamento della città dovuto al porto e causato non tanto dal traffico delle navi da crociera ma dal loro stazionamento in banchina con i gruppi di generazione accesi ad un regime molto prossimo a quello standard in banchina, nonostante l’estrema esiguità numerica dell’equipaggio a bordo. Non resta dunque che augurare buona lettura e darci un arrivederci al prossimo numero.

Enzo Tortello

Presidente Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova

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