27 agosto, ore 21.00 Agorà
L’attuale modello giuridico appare assolutamente inadeguato a disciplinare gli sviluppi tecnici, cognitivi e operazionali dei processi di automazione legati alla robotica e all’intelligenza artificiale. Per porre un limite a questo evidente limite degli attuali livelli normativisono in corso di elaborazione due modelli, divergenti ma strettamente complementari:
una “regolamentazione della robotica” (roboticsregulation) che muove dall’idea che l’oggetto non siano i robot, in quanto tali, ma le persone che progettano, costruiscono e interagiscono con i robot
un “diritto dei robot” (robot law) incentrato sui diritti e i doveri dei robot, considerati come entità giuridiche aventi una personalità, una dignità (numerica) e una specifica responsabilità giuridica.
Entrambe queste prospettive ci pongono di fronte al problema degli squilibri esistenziali che potrebbero derivare dalla delega tecnologica ai robot di alcune funzioni umane fondamentali e al problema della ricaduta antropologica dell’elaborazione di nuove categorie giuridiche o della riformulazione delle tradizionali categorie giuridiche.