FESTIVAL DI BIOETICA 2021 DEPLIANT

pdf100

 

festivalLocandina2018webokxs

 27 agosto, ore 11.00 

L’etica non nasce con l’uomo, la precede di moltissimo tempo. L’etica fa parte della vita perché proprio dalla vita prende origine. L’uomo, semplicemente, l’analizza e ne fa sistema, dottrina, materia di studio e di perfezionamento. Qual è il campo dove l’etica si sviluppa maggiormente? La medicina.Con Ippocrate, etica e medicina si sposano ufficialmente.

Come mai questo legame così forte e privilegiato? Perché la medicina è la più completa di tutte le scienze. Non in quanto poggia su fondamenta scientifiche solidissime (fisica, chimica, biologia, biochimica…), ma perché è anche umanesimo e perché ogni uomo prima o poi la incontra.

Quindi la medicina non potrà mai eliminare dal suo orizzonte il mondo dei valori. È da quei valori che continua a trarre lo spunto per adottare e indirizzare comportamenti: verso i soggetti malati, verso i suoi protagonisti - medici, infermieri, tecnici… - e verso la collettività. Ed è a quei valori che continua a guardare, oggi con la preoccupazione aggiuntiva - mirabilmente espressa da Gianni Bonadonna nella citazione d’apertura - che possano scomparire.

Ippocrate inaugura la prima grande rivoluzione etico-scientifica: la malattia è un fenomeno naturale, non la voce di dei rabbiosi, vendicativi o solo scherzosi.

Ma dopo di lui l’umanità è percorsa da almeno altre tre grandi rivoluzioni etico-scientifiche, tutte negli ultimi settant’anni.

  1. La decifrazione del codice genetico, del 1953, apre la porta alla straordinaria avventura della manipolazione tecnologica sul vivente: nasce da lì, in forma di interrogativo morale, la bioetica.
  2. Sul finire del millennio si assiste al passaggio dal paternalismo iatro-centrico e tecno-centrico alla medicina centrata sul malato: autonomia e autodeterminazione diventano le nuove categorie del diritto e si assiste a una progressiva riduzione dell’asimmetria medico-malato, sapiente-ignorante.
  3. Dalla medicina centrata sul malato si approda a quella centrata sulla persona malata: i bisogni, le aspettative, i sentimenti e le emozioni di chi soffre entrano di diritto nella cartella clinica. Il buon medico è anche un medico buono, capace di sintonizzarsi con la persona malata attraverso il canale dell’empatia – come ci ha insegnato Umberto Veronesi (La semplice verità è questa: bisogna amare la gente per fare il medico).
web logo
  Dove   interventi   Live Santa

Istituto Italiano di Bioetica

Piazza Verdi, 4/4 - 16121 Genova
Associazione iscritta al Registro
Regionale del Terzo Settore
Codice n. CL-GE-CST-1-1999
Decreto n. 354 del 01-03-1999