Il Marketing del benessere si fonda su principi e processi che hanno fra i loro obiettivi, non solo offrire la migliore strategia di scambio ai settori della wellness economy e fra essi a quelli che creano e promuovono bellezza, si pensi al beauty, alla cosmesi e all’arte e ai beni culturali, naturali e al turismo, ma anche quello di co-creare migliori condizioni di benessere individuale e collettivo, portare un cambiamento economico che cancelli tutta la bruttezza che abbiano visto e vediamo intono a noi.

Principi come etica, consapevolezza, responsabilità ed educazione devono guidare la ragione di esistere di un marketing nato per intercettare (e creare) bisogni da soddisfare attraverso prodotti e servizi e per strutturare un’attività organizzata che procuri uno scambio commerciale generando reddito, ma che deve anch’esso evolversi. Il marketing del benessere pertanto guarda oltre, puntando a soddisfare desideri ed esigenze di cambiamento verso una situazione migliore, attraverso la creazione e lo scambio del valore di prodotti e servizi idonei a tale scopo, realizzando profitto e sinergie.

Chi oggi non vede il bisogno di una situazione migliore di quella che ha creato disastri ecologici, inquinamento, persone stressate, depresse, obese, ammalate, intossicate dal lavoro, da relazioni umane guidate dalla competizione e il conflitto. Eppure sono state le nostre scelte di acquisto più o meno consapevoli, a sostenere uno sviluppo capitalistico e consumistico fondato sull’immagine e icona di un benessere prevalente materiale e un malessere sociale che abbiamo preferito non vedere.

Le nuove imprese della wellness economy che, come ci suggerisce il Global Wellness Institute, introducono prodotti e servizi che portano benessere fisico, ambientale, sociale, mentale e spirituale nella vita delle persone intercettando il loro bisogno uno stile di vita migliore che conduca ad una conduzione di salute olistica sono una grande opportunità di cambiamento. Le scelte tragiche, comunicative e pubblicitarie potranno certamente partecipare alla creazione di una nuova economia retta sul benessere.

Proprio là dove il benessere si sviluppa in tutte le sue dimensioni si manifesta la bellezza della vita, nel suo fluire armonico. Allora la bellezza non è più solo uno concetto filosofico, qualcosa da ammirare, un oggetto o un a qualsiasi creazione artistica che portino, dall’esterno all’interno, dalla materia alla mente, uno stato emotivo sereno, piacevole o persino di entusiasmo, ma diventa anche uno stato di essere interiore che permette all’uomo di trovare la bellezza nel suo vivere quotidiano e nelle piccole cose. La bellezza non è dunque mai svincolata dal benessere, sarebbe una contraddizione, così come oggi non è possibile svincolare il benessere dall’economia di un paese e dalle nostre scelte di acquisto. Pertanto, il marketing delle imprese che producono eticamente e responsabilmente il benessere e che alimentano il proliferare di un’economia che valorizzi il benessere sociale diventa anche la strategia che aumenta la creazione e la diffusione della bellezza stessa.

Paola Rizzitelli
Consulente di marketing del benessere


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